Nel caso di atlete che manifestano edema alle gambe è bene porre grande attenzione al tipo di allenamento ed alla sua frequenza. Questo genere di sensibilità ci permetterà di non compromettere lo stato edematoso e migliorare la sua condizione dell’atleta.
1) Ridurre la frequenza allenante delle gambe fino alla scomparsa dello stato edematoso. Misurare la circonferenza di cosce e polpacci prima dell’allenamento e nei giorni successivi, aspettando il fisiologico riassorbimento edemigeno prima di effettuare nuovamente l'allenamento;
2) nel mentre della fase di “recovery”, allenare le parti carenti cogliendo l'occasione per un lavoro mirato ai muscoli glutei, che non contempli esercizi multiarticolari, come squat, stacchi, affondi, ecc. (consultare la cronistoria dei miei post per un approfondimento);
3) sempre nella fase di “recovery”, praticare protocolli decongestionanti/defluenti (tasto ricerca nel mio profilo, digitare ‘protocollo decongestionante’), avendo cura, in ogni manovra defluente, di sollevare il bacino da terra con il supporto di un ‘bosu’;
4) se possibile, utilizzare in allenamento dei supporti elastocompressivi a “corta estensibilità" (informarsi sulla percentuale di estensibilità dall'azienda produttrice);
4) aumentare l’apporto idrico per mobilitare le sostanze addensate nella matrice, e consentire alla linfa un corretto flusso nei vasi linfatici. Evitare l’utilizzo di diuretici (effetto transitorio), i quali disidratano la matrice e favoriscono l'accumulo proteico nel tessuto edematoso.
5) per migliorare la stasi linfatica, seguire dei regimi dietetici finalizzati al "lavaggio linfatico", redatti "esclusivamente" da personale qualificato e abilitato in nutrizione;
Per quanto riguarda un'integrazione di supporto, riporto qui di seguito alcune informazioni sulle proprietà degli alfa e benzopironi:
• come evidenziato da numerosi studi, gli alfa-benzopironi esplicano:
• un incremento del tono capillare;
• una riduzione della permeabilità capillare (verso la componente proteica);
• un aumento del numero dell’attività dei macrofagi;
• una stimolazione all’attività propulsiva linfangiomotrica;
• un'inibizione della sintesi di prostaglandine e leucotrieni;
quanto conduce ad un rapido riassorbimento del liquido interstiziale e graduale riduzione dello stimolo infiammatorio (minore tendenza alla cronicizzazione dell’edema);
- i gamma-benzopironi aumentano invece il tono venoso potenziando la risposta nor-adrenergica, stimolando così direttamente il drenaggio linfatico e riducendo la permeabilità capillare.
Alfa e gamma benzopironi vengono prescritti "esclusivamente" da personale medico sanitario e da nutrizionisti abilitati alla professione.
- gli studi effettuati sul "selenio" hanno dimostrato un buon effetto antiedemigeno.
Ginko biloba, vitis vinifera, esperidina, mirtillo, ruscus, ecc., sono infine sostanze ancora oggetto di studio, in cui oggi esiste un grande interesse commerciale, proposti spesso in associazioni multiple, con risultati terapeutici ancora controversi per la mancanza di un adeguato numeri di studi clinici.
autore Alessandro De Vettor