Stasi linfo venosa

STASI LINFO-VENOSA: CONSIDERAZIONI FISIOPATOLOGICHE E COME COMPORTARSI IN PALESTRA NELLA SCELTA/COMBINAZIONI DEGLI ESERCIZI

Perché nelle pratiche di decongestione/deflusso/riassorbimento da edema preferisco utilizzare in rigorosa sequenza tali esercizi?
- sollevamenti sulle punte
- leg extension
- leg curl
- estensioni d’anca
Semplicemente perché nel soggetto GINOIDE, il quale sappiamo che la stasi linfovenosa è una delle principali caratteristiche, c’è la necessità di applicare il principio della stimolazione dell’UNITA’ FLEBO-MUSCOLARE SPECIFICA.
Per specifica s’intende la contrazione del muscolo interessato con l'esercizio d’isolamento (leg extension, leg curl, ecc.), non con esercizi composti (squat, stacchi, affondi) i quali, pur stimolando le diverse pompe muscolari in modo pressoché sincrono, il sovraccarico venoso, a livello distale (caviglia), non si riduce per opposizione della forza di gravità e conseguente incremento della pressione idrostatica capillare (edema).
Purtroppo ci si dimentica che la donna affetta da disturbi al microcircolo non ha una buona efficienza di pompa o per ipotonomiotrofia muscolare, o per continue e perduranti compressioni meccano-funzionali, o per inefficienza delle valvole della pompa di scarico.
Anche nella programmazione allenante, che sia un Grappolo, che sia un workout specifico per le gambe, ecc., abbiate sempre il buon senso di non associare, ad esempio, due esercizi conseguenziali di flessione d’anca/ginocchio (squat, affondi), per evitare di incrementare le portate pressorie, le resistenze microcircolatorie, il rallentamento di flusso, ma di alternarli ad esercizi a catena cinetica aperta.

autore Alessandro De Vettor