L'aumento della pressione venosa può condurre a quella sensazione di gonfiore e di pesantezza alle gambe.
Tralasciando gli aspetti clinici, di competenza medica, quello che dobbiamo comprendere noi operatori fisico-motori, è che un aumento della pressione venosa può dipendere anche dalla sedentarietà del soggetto, e quindi dall’inoperosità delle pompe muscolari e dalla precaria attività delle valvole venose, senza di queste sarà molto difficile opporsi alla forza di gravità frazionando la colonna ematica formatasi a seguito di "posture" erette, o sedute, prolungate.
Ma veniamo subito al dunque. Quante sono quelle donne che si apprestano ad andare in palestra perché confidano di migliorare lo stato di benessere delle loro gambe? Molte, anzi direi che è uno dei principali motivi che le conducono a rivolgersi a noi.
Orbene, queste donne possono intraprendere dall'oggi al domani un allenamento con i sovraccarichi composto da esercizi prevalentemente a catena cinetica chiusa, come squat, stacchi, affondi e varianti varie?
A mio parere, la risposta è no! Sono certo di questa mia affermazione poiché negli anni ho potuto costatare, grazie all'impiego di specifici dispositivi ad uso ricerca, come, per questi soggetti, i tempi di riempimento venoso, in seguito allo svuotamento indotto dall’esercizio muscolare (azione di pompa), risultassero più rapidi rispetto ai valori basali, non patologici, ma comunque più rapidi a sottintendere la possibilità di un rallentamento del flusso e quindi di un’eventuale ritorno dello stesso in modo retrogrado.
Ma come è possibile, usando la muscolatura, e beneficiando quindi dell’azione di pompa, la pressione non dovrebbe diminuire? Certo, ma va eseguita una propedeutica di "esercizio e modalità di lavoro” ben precisa, dove inizialmente si omettono gli esercizi a catena cinetica chiusa (su questo argomento mi sono già espresso nei vari corsi di formazione e nei tanti post condivisi).
Siamo troppo concentrati ad aumentare la forza, ad esasperare i volumi, bisogna anche prendersi cura del flusso, del sistema propulsivo e di quello ritmico valvolare venoso.
Se una vostra cliente, con un trascorso d’inattività sportiva, dopo i vostri allenamenti vi riferisce un cambio della colorazione cutanea (marmorizzazione), associato a gonfiore e pesantezza delle gambe, la presenza di telengectasie (impropriamente definiti capillari cutanei), con molta probabilità state sbagliando approccio.
Oggi dobbiamo insegnare e praticare il Fitness con un'ottica più evoluta. Non abbiamo solo atleti da preparare o corpi da rimodellare, chi intraprende la professione del fitness deve sapere che dispone di un mezzo per la salute!
autore Alessandro De Vettor