INSUFFICIENZA LINFATICA? UN TERMINE UN PO' TROPPO ABUSATO PER DESCRIVERE CAUSE DIVERSE…
Nel settore del fitness, si parla spesso di “insufficienza” o “stasi linfatica” per descrivere una condizione edemigena.
In realtà è davvero molto difficile che la capacità funzionale linfatica sia la causa diretta di un edema, spesso è invece la vittima sacrificale.
Non c’è sistema più efficiente e funzionale di quello linfatico se si pensa che nelle 24 ore questo sistema lavora al 20-30% delle sue possibilità; in un’atleta, che accumula sicuramente più sostanze di rifiuto rispetto ad una persona normale, questa funzione incrementa di un altro 10-20%, in un soggetto con ipertensione venosa di medio/basso grado, di un altro 10-20%... Insomma, rendiamoci conto di quanto sia elevata “la capacità di riserva funzionale” di questo importante sistema di smaltimento. D'altronde, se così non fosse, saremmo tutti dei palloncini d’acqua oltre ad essere esposti ad infezioni.
Pensate che in presenza di una riduzione del flusso venoso profondo di un arto, il sistema linfatico può aumentare in modo massimale la sua portata fino a 10-15 volte il valore basale, tutto questo, oltre ad essere dannatamente affascinante è… del tutto “fisiologico”.
Ritengo pertanto che si debba utilizzare la frase “insufficienza linfatica” solo in casi veramente estremi, dove questa capacità si riduce drasticamente, e ciò può verificarsi solo in presenza di gravi patologie o di percorsi terapeutici molto invasivi (cancro, linfoadenectomia, radioterapia, ecc.).
In conclusione, dove risiede il problema? Evidentemente nell’integrità di membrana, nella matrice, nel cedimento del muro capillare… Il sistema linfatico deve solo essere supportato nel suo lavoro, ma iniziamo da un linguaggio un po’ più corretto anche nell’ambito del fitness.
autore Alessandro De Vettor