Ormai è un dato di fatto, quando i carichi iniziano ad incrementare, molte donne iniziano ad avere i soliti timori di "ingrossarsi!
Eppure il carico è il primo parametro che certifica che la vostra performance sta migliorando. D’altro canto, se non si desidera l’aumento del tono muscolare, la riduzione della massa grassa, il miglioramento degli inestetismi e quant’altro, invito a non scegliere il Fitness come soluzione per questi problemi.
Bisogna anzitutto considerare le vostre caratteristiche costituzionali per avere un'idea del potenziale esprimibile della forza, un potenziale che, ribadisco, va necessariamente espresso se si vogliono ottenere dei concreti miglioramenti.
Negli esempi che riporto qui di seguito, immaginate sempre di avere di fronte a voi due tipologie di donne, una MINUTA e l’altra ROBUSTA.
La prima analisi da fare riguarda l’aspetto MORFOLOGICO, più specificatamente antropometrico. Trattandosi di forza, potenzialmente esprimibile, si dovrà osservare, nonché misurare, la circonferenza della CAVIGLIA: se questa è uguale o superiore a 22 cm, si dovranno esprimere elevati livelli di forza su tutti quegli esercizi composti, quali squat, stacchi, affondi, ecc.
Se facciamo l’esempio di porre le due donne a confronto, entrambe alle prese con 100 chili di stacco, quella minuta, con una caviglia di 17-18 cm, avrà già raggiunto un ragguardevole livello di forza, e si presume anche un certo miglioramento estetico, a differenza di quella più robusta dal potenziale genetico più elevato ma ancora ampiamente inespresso.
Purtroppo però, come spesso accade, si ha l’errata abitudine di considerare il carico fine a se stesso senza rapportarlo alle caratteristiche costituzionali di chi lo sta sollevando.
La seconda analisi, forse la più semplice ma anche la più ignorata, riguarda il peso corporeo. Inutile sottolineare come tra le due donne quella con un peso corporeo maggiore solleverà nel tempo sempre più carico rispetto a quella dalla corporatura più leggera. Questo lo si osserva non solo in palestra ma anche nelle varie discipline sportive dove si gareggia per categoria di peso (ad esempio nel sollevamento del peso, powerlifting, ecc.).
La terza analisi riguarda il “Digit ratio”, ossia il rapporto fra la lunghezza del dito indice e quella del dito anulare della mano destra. Un dito anulare più lungo dell’indice , indica una maggiore esposizione, nel periodo prenatale (di vita intrauterina), agli ormoni androgeni.
Vi sono altre analisi antropometriche che si possono effettuare, ma più complesse poiché richiedono l’utilizzo di appositi strumenti, come il goniometro per la misurazione dell’angolo goniale, e il calibro per i diametri ossei, ma quelle appena esposte sono più che sufficienti per stabilire il potenziale genetico della forza in una donna; prerogativa indispensabile per raggiungere dei reali e concreti risultati.
autore Alessandro De Vettor