Osservare è il primo passo

Senza scomodare la clinica, ma solo con delle deduzioni di carattere funzionale e fisiologico, cosa possiamo desumere da una semplice analisi osservazionale del nostro cliente?

Anzitutto ciò che possiamo realmente osservare sono le zone cosiddette "nude", quelle che non sono coperte da vestiario, come la testa, le mani e, quando possibile, i piedi.
Queste aree potrebbero apparentemente risultare insignificanti, in realtà indicano molto e ci aiutano a comprendere bene l'aspetto costituzionale, fisiologico e funzionale del soggetto.

Prendiamo ad esempio la mano, la parte più estrema dell'arto superiore, osservatela nei vostri clienti (uomo o donna che sia) e soprattutto, quando possibile, stringetela, come atto di saluto, di benvenuto, di cortesia...

Non sarà di certo difficile comprenderne in prima analisi la consistenza (robustezza), questa si rifletterà inevitabilmente sulla corporatura complessiva del soggetto (corpulento).

Altro aspetto da osservare, sarà il grado di tensione sviluppata nella stretta di mano, come indice di carica innervativa, una sorta di espressione della placca motoria neuromuscolare che conferisce un tono di base, un meccanismo resistivo-difensivo-adattativo a componente anche psicologica (della serie, un soggetto non necessariamente robusto può esprimere un'elevata tensione, tuttavia rimane un aspetto dominante di colui/e che beneficia di una elevata struttura osteomuscolare).

Osservate la colorazione del dorso della mano, se questo è piuttosto bianco vi sarà verosimilmente un carenza di tessuto dermico, scarsamente vascolarizzato; se la mano risulterà umida, "sudaticcia", fredda, nel derma sarà presente una vera e propria inibizione idrica con stasi linfatica.

Ora non resta che osservare il resto del corpo per trarre la conclusione finale, che, sono certo, non si discosterà di molto dall'analisi dellosservazione della mano...

E mi sono soffermato solo su alcuni aspetti strutturali della mano, potrei fare delle considerazioni anche sul rapporto palmo-dita, lunghezza delle dita, struttura, colore e spessore delle unghie, tanti sono i segni delle "zone nude" che ci aiutano a comprendere le nostre caratteristiche.

Ne discuteremo nei futuri seminari d'aggiornamento.

autore Alessandro De Vettor